Dopo circa 50 anni da quel tremendo giorno sembra che la città di Poggioreale non voglia morire e tra le sue rovine si respira ancora l’aria della città che fu.
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
            						agosto 2021 * William De Biasi *
Dopo circa 50 anni da quel tremendo giorno sembra che la città di Poggioreale non voglia morire e tra le sue rovine si respira ancora l’aria della città che fu.
Il tempo si è fermato
                      E’ questa la sensazione che si percepisce appena varcato il cancello della città, tutto è rimasto fermo a quel fatidico giorno, da allora gli scheletri delle case raccontano il tempo che fù.
                      
Sul vialone principale di Corso Umberto I si affacciano i principali edifici della città, le finestre come tanti occhi spalancati scrutano il nostro passaggio, mentre le porte oramai mancanti come bocche aperte restano mute, il municipio, il teatro comunale, le case signorili, tracce di stucchi ai soffitti resistono all’avanzare del tempo, pavimenti di maiolica decorati, sono le ultime tracce dell’eleganza di questa città.
                      
“se lasci per sempre la tua città porta con te una valigia piena di fazzoletti” (cit.)
“Non me ne potevo andare, perché lontano da questa terra sarei stata come gli alberi che tagliano a Natale, quei poveri pini senza radici che durano un po’ di tempo e poi muoiono (Isabel Allende)